In questi giorni abbiamo assistito a uno spettacolo disdicevole nella Provincia di Bergamo con
l’assegnazione degli incarichi di vertice per la Fondazione Istituti Educativi, un Ente prestigioso che gestisce
un patrimonio consistente della intera comunità bergamasca.
Sono state palesate sulla stampa – con piena evidenza e senza alcun pudore – le lunghe contrattazioni tra
partiti – in questo caso Forza Italia, Partito Democratico, Lega Nord, con i malumori di Fratelli d’Italia – per le
nomina del nuovo Presidente, di un ulteriore posto in Consiglio di Amministrazione, e a seguire della
nomina di Segretario dell’Ente: tutte pesate su uno speciale bilancino dei partiti del tutto avulso dalla
realtà, e parrebbe tarato appositamente per piazzare amici di pura appartenenza partitica, prescindendo da
responsabili criteri di competenza e di merito.
Non si tratta a dire il vero di una novità o un caso isolato ma è solo l’ultimo di una serie di occupazioni di
società pubbliche e partecipate che ha caratterizzato il nostro territorio in questi anni.
Possiamo comprendere, seppur non considerandolo prioritario, il criterio dell’equilibrio e della
proporzionalità nella scelta degli amministratori e assessori nelle amministrazioni elettive di primo livello.
Non riteniamo invece eticamente e politicamente accettabile che nella selezione di amministratori di Enti,
Fondazioni e Società partecipate dagli Enti Pubblici si utilizzino prioritariamente criteri di appartenenza
partitica o addirittura di correnti di partito.
Al contrario, riteniamo che questi ruoli pubblici dovrebbero essere assegnati sulla base di competenza,
capacità e impegno. È essenziale che la selezione avvenga attraverso metodi trasparenti e imparziali,
facilmente comprensibili da tutti, perché il patrimonio è di tutti e non solo di chi prende qualche voto
(pochi o tanti che siano) alle elezioni, alle quali – sia detto per inciso – non partecipa oramai una
percentuale molto rilevante della popolazione attiva.
E sono anche questi comportamenti di gestione del patrimonio pubblico che generano scetticismo, distacco
per la partecipazione alla vita civile, disaffezione per la stessa democrazia e i suoi legittimi strumenti.
Anche per questo noi ci proponiamo agli elettori con programmi e metodi di governo diversi e alternativi
rispetto a quanto ci hanno abituato in questi anni Destra e Sinistra, offrendo ai cittadini scelte di serietà e
rigore nel loro esclusivo interesse.
Bergamo chiede di meglio! Ed è pronta per un futuro nel quale non possono trovare più spazio questi
metodi di spartizione partitica degli incarichi.
Gianmarco Gabrieli – Presidente Provinciale Italia Viva
Adriano Musitelli – Segretario Provinciale di Azione
Giuseppe Bassi – Presidente Provinciale Liberaldemocratici Europei